«Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni, dovete insistere molto sull’aspetto regionalista del movimento», (…) «ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale e cattolico, ma sotto rimanere gli stessi.»
Che la Lega Nord affondi le proprie radici nel razzismo e nella xenofobia è chiaro a tutti, le posizioni intolleranti (e intollerabili) degli esponenti di spicco del partito costituiscono da sempre un validissimo biglietto da visita dell’ideologia sottesa al movimento. Difficilmente però avremmo pensato che a riconoscere l’analogia della Lega con il fascismo sarebbe stato proprio un noto esponente del partito.
Borghezio supera se stesso, e va oltre. Non si tratta solo di somiglianza con il regime, la materia alla base, secondo il politico, è esattamente la stessa. Soltanto che è mascherata -ipocritamente- dei connotati regionali e cattolici. Non si vuole mica passare per fascisti nostalgici, eh.
Mi piacerebbe tanto che il sig. Borghezio giustificasse in Italia, in forma scritta, in televisione o su internet (meglio ancora) la “rivelazione” del video di cui sopra. A patto che ci sia una qualche giustificazione.
I leghisti stanno sdoganando il neo-fascismo -ci provano, quantomeno-, apriamo gli occhi.